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ANNI 1908 - 1911
Nel gennaio 1908, su richiesta di molti
sacerdoti e la benedizione del vescovo
Geremia Bonomelli, iniziarono i ritiri per
i sacerdoti presso il nostro Santuario.
Anche questo è un altro segno
positivo dei rapporti che esistevano e
devono esistere tra i sacerdoti e i
religiosi.
Il primo oratore fu p. Timoteo Zani da
Brescia che, annota il cronista, "piacque
tanto per la sua facondia quanto per la
dottrina e pastoralità". P. Timoteo
fu veramente bravo e pubblicò
alcune sue prediche e
conferenze.
Nel mese di giugno 1908 si
celebrò il capitolo provinciale a
Bergamo. In conseguenza la nuova famiglia
religiosa risultò così
composta: p. Gregorio Moscardi da Breno,
presidente; p. Teodoro Mariani da Seregno;
p. Donato Antonini da Malvagio; f. Rocco
Sangalli da Madone, portinaio e
sacrestano; f. Costantino Arienti da
Desio, cercatore; f. Pompeo Fresca da
Coarezza, cuciniere. Era destinato a
questo convento anche p. Giovanni Battista
Pietrobon da Venezia, ma non
venne.
Nel mese di agosto 1908 il ministro
generale disponeva che p. Gregorio
diventasse ministro provinciale nella
provincia di Parma, al suo posto veniva
mandato p. Lodovico Mariani da Seregno,
presidente. P. Gregorio fu una
personalità in seno all'ordine
ricoprendo, negli anni 1926-1932,
l'ufficio di procuratore generale, che
è la seconda carica
dell'ordine.
Nel mese di settembre fra Pompeo venne
mandato a Bergamo come infermiere e al suo
posto arrivò fra Felice Mariscotti
da San Zenone al Lambro con l'ufficio di
cuciniere.
Il 14 agosto 1909 fu mandato p.
Salvatore Sanvittori da Briosco, forse in
sostituzione di p. Giovanni Battista da
Venezia che non era venuto essendo
impegnato a completare il Necrologio dei
Frati Minori Cappuccini della provincia di
S. Carlo in Lombardia che pubblicò
nel 1910.
Grandi feste 24-26 ottobre
1909
Anche in questa occasione vennero riuniti
ben tre festeggiamenti. Oltre alle ormai
tradizionali feste del voto e degli
ortolani, si aggiungeva la beatificazione
di Giovanna d'Arco e la ricorrenza del VII
centenario della fondazione dell'ordine
francescano che viene computato a partire
dal 16 aprile 1209 quando Francesco
d'Assisi fece la sua solenne professione
religiosa. Per queste feste fu di nuovo
alla Fontana mons. Angelo Fiorini vescovo
di Pontremoli. Fu presente anche mons.
Antonio Padovani, ausiliare di
Cremona.
Dal 1910 al 1920 non si compilò
più la Cronaca, ma fu ricostruita
sulla base della memoria, la quale spesso
inganna, come avviene anche per alcuni
episodi che riguardano il santuario della
Madonna della Fontana. Fin dove i
documenti ce lo permettono cercheremo di
dare notizie esatte, dove non ci è
consentito la verifica accetteremo quanto
dice il cronista.
Il 20 aprile 1910 fu mandato p. Nicola
Pedrazzini da Carpiano.
Il 14 giugno del 1910 si
celebrò, presso il santuario, il
Congresso catechistico di tutta la plaga.
Presiedette il già citato mons.
Antonio Padovani, ausiliare di Cremona. Vi
prese parte un gran numero di
sacerdoti.
Il 15 settembre 1910 venne mandato p.
Fortunato Merlini da Sesto San
Giovanni.
Nei giorni 16-18 ottobre 1910 la festa
degli ortolani divenne più solenne
perché in quei giorni si
celebrò anche il 111 centenario
della canonizzazione di S. Carlo Borromeo,
grande vescovo di Milano e patrono dei
cappuccini lombardi. In più si
volle riparare le offese che Ernesto
Nathan, sindaco di Roma, aveva lanciato
contro il papa s. Pio X. Predicarono don
Pietro Sinelli e don Venanzio Bini di
Mantova. "Le feste furono solenni e di
frutto".
Nel mese di marzo del 1911 venne
restaurato l'organo da Giuseppe Rotelli di
Cremona. Le feste del 25 marzo furono
funestate da un tempo pessimo che
impedì alla gente di intervenire,
in compenso fu molto numerosa il giorno
seguente che era domenica.
Il 10 maggio del 1911 si
celebrò nel convento di Bergamo il
capitolo provinciale. Qui vennero mandati
i seguenti religiosi: p. Emilio Maggioni
da Carpiano, presidente; p. Fortunato
Merlini da Sesto San Giovanni; p. Nicola
Pedrazzini da Carpiano; p. Donato Antonini
da Malvaglio con l'incarico di
bibliotecario; f. Ferdinando Masper da
Valtesse, portinaio; f. Pompeo Fresca da
Coarezza cuciniere; f. Costantino
Ariénti da Desio, cercatore. La
comunità di sette religiosi e il
costituirsi di una biblioteca indicano che
dopo pochi anni i cappuccini di
Casalmaggiore vivevano già in
pienezza la vita conventuale anche se la
comunità continuava ad avere come
superiore un presidente invece del solito
guardiano.
Il 21 settembre dello stesso 1911 f.
Pompeo fu inviato a Bergamo presso il
ricovero delle Grazie. Fra Ferdinando fu
incaricato della cucina e fra Damaso
Fagnani da Inzago fu incaricato della
portineria e della sacrestia.
Grandi feste 22-23 ottobre 1911
Mantenendo l'impegno assunto dai padri
in occasione del colera, anche quest'anno
si celebrò in modo solenne la
festa. Un contrattempo funestò in
parte la prima giornata: mons. Padovani
era atteso con grandi preparativi alla
stazione ferroviaria, ma il treno era in
ritardo di un'ora e mezza. Il vescovo fu
costretto a prendere una vettura a
Piadena.
Una folla grandissima partecipò
alle celebrazioni che furono animate dalla
scola cantorum di Martignana di Po e dalla
banda di Borgolieto, frazione di
Gussola.
Durante i vespri pontificali del
lunedì prese la parola don Venanzio
Bini di Mantova che "entusiasmò la
folla commemorando il Patto d'Assisi,
dimostrando quanto sia falsa l'accusa
fatta alla chiesa di non aver mai fatto
nulla per il popolo e per le classi
lavoratrici". Per Patto d'Assisi si
intende quel documento sottoscritto il 9
novembre 1210 in Assisi per opera, almeno
indiretta, di s. Francesco. Il patto
definiva la concordia tra i maggiori (i
ricchi e i potenti della città) e i
minori (il popolo e i poveri) in modo che
non vi fosse tra di loro né odio
né divisione "ma di comune accordo
facciasi quanto è da fare ad onore,
salute ed aumento del comune di Assisi".
In conseguenza vennero liberati i
cittadini che erano diventati servi di
altri a causa di debiti, venne concessa
protezione ai forestieri e furono fatti
tanti altri cambiamenti che rendono una
città più vivibile.
Nel mese di giugno del 1911 fu
ricordato in Assisi il VII centenario di
quel Patto con un monumento dello scultore
Vincenzo Rosignoli, con discorsi e con un
pranzo per i poveri. Era ben giusto che
anche Casalmaggiore ricordasse un
avvenimento che invita alla concordia e
alla pace. In occasione della festa fu
anche annunciato il progetto di restaurare
e abbellire la cripta dove è
conservata l'immagine di Maria tenuta in
grande venerazione dalle popolazioni di
Casalmaggiore e dei paesi vicini.
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